“Boris”, la profezia di Musorgskij
Il capolavoro del compositore russo, un dramma musicale di carattere storico sul potere e le sue degenerazioni in Russia a partire dal poema omonimo di Puškin, ha avuto il destino di essere sottoposto a molteplici revisioni. Pur essendo saldamente nel repertorio, fino a qualche decennio fa l'opera era sottoposto a adattamenti esecutivi di ogni tipo. Tramontata la fortuna dell'edizione curata da Rimskij-Korsakov all'inizio del Novecento, prevalgono ora le due versioni del compositore: quella iniziale del 1869 (respinta di Teatri Imperiali di Pietroburgo e ora spesso recuperata alla prassi esecutiva) e quella modificata e ampliata dallo stesso autore. Ecco i punti salienti di un'intricata vicenda creativa