Archivio mensile: gennaio 2018

Stravinskij, le vie della modernità

Tradotto in italiano e pubblicato dal Saggiatore "L'orologio apollineo", uscito per la prima volta in Olanda nel lontano 1982. Firmato dal compositore Louis Andriessen e dal musicologo Elmer Schönberger, il libro sostiene la tesi che non esistono "fasi" o stili diversi nell'arco creativo del compositore, ma che tutta la sua opera sia riconducibile a una concezione unitaria, per quanto strutturalmente complessa e articolata. Una non-biografia molto tecnica e a sua volta "destrutturata", quasi d'avanguardia per tecniche espositive e di scrittura, che appare oggi inevitabilmente datata

Un cembalo per il Mozart sinfonico

Sotto la guida del violinista Enrico Onofri, specialista della prassi esecutiva, l'Orchestra del Teatro Olimpico propone la K. 543 in una versione "passatista" che per molti aspetti contraddice le invenzioni strumentali e timbriche del salisburghese nei suoi ultimi anni. Nitida l'esecuzione del Concerto per violino in Sol maggiore di Haydn e della Sinfonia in La maggiore di Giovanni Battista Sammartini

Spontini, prima di Parigi una farsa

Il manoscritto de "Le metamorfosi di Pasquale", creduto perduto, è stato ritrovato nel 2016 in Belgio e arriva ora in scena a Venezia, dove ebbe le uniche (e poche) rappresentazioni nel 1802. L'operina, su libretto dell'allora onnipresente Foppa, è in nitido e studiato, non particolarmente trascinante, stile napoletano. Esecuzione musicale appropriata, con discreto cast vocale. Ben poco convincente invece lo spettacolo, che trasporta senza costrutto la storia in un Cafè Chantant della Napoli 1920