Archivio mensile: maggio 2021

Brunello “tira” Bach dalla sua parte

Il violoncellista trevigiano ha inaugurato le Settimane Musicali al teatro Olimpico proponendo le Sonate per violino e cembalo del musicista tedesco con il suo violoncello piccolo, con il quale dal resto ha già eseguito e inciso anche le Sonate e Partite per violino solo). Per le altre parti, spazio a raddoppi soprattutto nella linea di basso, con l'aggiunta della viola da gamba (talvolta violoncello barocco) di Francesco Galligioni e con il cembalista Roberto Loreggian impegnato anche (e spesso in contemporanea) all'organo portativo

Richard Wagner, un caso mai chiuso

Dalla politica al costume, dal cinema all'arte pop e alla letteratura post-moderna, l'autore del “Ring” continua a essere fonte di ispirazione e divisione. Nell'ultimo libro del critico del settimanale "The New Yorker", Alex Ross, la mappa e la storia di un fenomeno culturale globale, sorprendente e senza eguali, che dura da 150 anni: il wagnerismo

Vivaldi, la disfida fra voce e violino

A Vicenza per la Società del Quartetto l'ensemble barocco Il Pomo d'Oro guidato da Federico Guglielmo ha proposto con il mezzosoprano Giuseppina Bridelli un intrigante programma nel quale le Quattro Stagioni sono state eseguite in alternanza con altrettanti brani vocali, per lo più Arie d'opera. Un confronto seducente fra il primato sonoro del violino e quello della voce

Quando l’orchestra diventa un teatro

Il ritorno davanti al pubblico della formazione giovanile del Teatro Olimpico diretta da Alexander Lonquich, impegnato anche come solista al pianoforte. Al Comunale di Vicenza programma diviso fra la Sinfonia n. 83 di Haydn, ironica e ricca di colpi di scena e il brillantissimo Concerto K. 453 di Mozart. Nel mezzo, la luminosa Quinta Sinfonia di Schubert

“Zanetto”, Mascagni in stile liberty

La rara operina in un atto dell'autore di "Cavalleria", portata al debutto nel 1896 e presto scomparsa dalle scene, è stata proposta al Filarmonico di Verona, ultimo spettacolo della stagione prima del festival estivo in Arena, ma primo dallo scorso ottobre alla presenza del pubblico, sia pure in numero ridotto. Una "prova d'autore" musicalmente onesta, che esplora regioni espressive e drammatiche molto lontane dal Verismo. La regia di Alessio Pizzech sottolinea il contesto decorativo e introspettivo, bene le due interpreti vocali, Donata D'Annunzio Lombardi e Asude Karayavuz

Schiff, il fascino del suono “d’epoca”

Straordinari pianoforti ottocenteschi (un Blüthner del 1859 e un Brodmann del 1820) per l'interprete ungherese, che ha segnato la riapertura al pubblico (sia pure ridotto) dell'Olimpico con due concerti di grande qualità. Il recital contraddistinto per larga parte da tinte cupe (predominante il Si minore nelle pagine di Bach, Mozart e Brahms) fino all'affermazione della speranza nel nome di Beethoven e della Sonata op. 109. La sera dopo, concerto da camera con il violinista Eric Höbarth e il violoncellista Christophe Coin all'insegna di Haydn e di Schubert