Archivio mensile: novembre 2018

Fenice, un “Macbeth” psicanalitico

Lo spettacolo inaugurale della stagione veneziana firmato da Damiano Michieletto è molto pensato e molto cerebrale, secondo una chiave di lettura unilaterale e "privata" che lascia da parte il tema del potere per concentrarsi solo sui traumi familiari. Sul podio Myung-Whun Chung, autore di un'interpretazione fremente e non sempre omogenea. Buona la compagnia di canto, più il protagonista di Luca Salsi che la Lady di Vittoria Yeo. Regista contestato alla prima, grandi applausi per gli altri

Wozzeck, Berg maltrattato a Berlino

L’opera di Alban Berg alla Deutsche Oper nell'allestimento firmato da Ole Anders Tandberg, che trasferisce la vicenda in Norvegia alla metà del Novecento e la ambienta in un caffè. Oltre le provocazioni registiche e lo stile “splatter”, uno spettacolo che non restituisce la tragica forza espressiva e la profondità di uno dei grandi capolavori del teatro musicale del XX secolo. Compagnia di canto impegnata, direzione efficace anche se coinvolgente a fasi alterne