Archivio mensile: marzo 2022

La scala di seta, il genio si manifesta

La farsa in un atto di un ventenne Rossini (Venezia, 1812) per la prima volta in scena a Verona, al teatro Filarmonico. Regia attenta e dinamica di Stefania Bonfadelli, già soprano rossiniano di assoluto livello, compagnia di canto ben assortita, con l'esperto e brillante buffo Carlo Lepore attorniato da giovani interessanti come Eleonora Bellocci, Matteo Roma ed Emmanuel Franco. Sul podio Nikolas Nägele

Puccini e Ai Weiwei, difficile intesa

La "Turandot" firmata dal celebre artista dissidente cinese all'Opera di Roma (suoi regia, scene, costumi e video) si risolve in una sorta di sovraccarica installazione-kolossal di forte cifra politica. La direttrice ucraina Oksana Lyniv ha fatto valere dal podio la sua tensione espressiva sorretta da notevole chiarezza analitica. Compagnia di canto non eccelsa: la migliore è stata Francesca Dotto, patetica Liù. Talvolta poco controllata la protagonista in titolo, Oksana Dyka, misurato il tenore Michael Fabiano

Goode, il Classicismo con sapienza

Il pianista americano, degno erede del suo maestro Rudolf Serkin, per la prima volta a Vicenza, ospite della Società del Quartetto al teatro Comunale. Un programma raffinato, affrontato con pensiero musicale e tecnica in eloquente equilibrio, diviso fra lo Schumann di "Papillons" e lo Schubert della Sonata op. 42, fra il Bartók dei Canti contadini e il Beethoven della Sonata op. 101

Pasolini e Bach, l’istintiva passione

La tradizionale proposta della direttrice Margherita Dalla Vecchia con i suoi complessi del Teatro Armonico in occasione del compleanno del compositore tedesco, il 21 marzo, ha visto di scena anche lo storico della musica Sandro Cappelletto. Al centro del suo racconto il particolare ma fondamentale rapporto di Pier Paolo Pasolini (di cui si celebra il centenario della nascita) con l'arte del Cantor

Chung, la musica come missione

Magnifica serata al teatro Malibran di Venezia, durante la quale - come avviene di rado - il direttore coreano si è seduto alla tastiera del pianoforte per il Concerto K. 488 di Mozart, risolto in stile cristallino e raffinata misura espressiva. Nella seconda parte, un'Eroica beethoveniana di forte rigore senza inutile retorica. Esemplare prova dell'orchestra della Fenice

Le Baruffe, un Goldoni tutto dramma

La nuovissima opera di Giorgio Battistelli da Goldoni, in prima assoluta alla Fenice con la regia di Damiano Michieletto, si rivela un'occasione mancata: partitura e spettacolo privilegiano tensione e cupezza, ma questa commedia è però anche animata dall'ironia e dallo "sguardo" benevolo dell'autore. Esecuzione di accentuati contrasti diretta da Enrico Calesso. Apprezzabile l'impegno della folta compagnia di canto