Archivio mensile: dicembre 2020

Jazz, storia di un fenomeno globale

Riccardo Brazzale, Maurizio Franco e Luigi Onori hanno pubblicato per la casa editrice Hoepli una puntigliosa ricognizione sulla musica afroamericana dagli albori di New Orleans (all'inizio del '900) alla sua diffusione universale. Movimenti, stili, personaggi, mercato raccontati senza mai trascurare le vicende politiche, economiche e sociali. Uno sguardo privilegiato sull'Europa e sull'Italia

Quel Carosello per Sant’Ambrogio

Il concertone emergenziale del 7 dicembre alla Scala, regia di Davide Livermore, si è risolto in una serie di spot della lirica montati in un film lungo tre ore, protagonisti 24 cantanti di primo piano internazionale e il direttore Riccardo Chailly: un mosaico di scene operistiche staccate in onda sulla principale rete Rai all'ora in cui gli anni scorsi si alzava il sipario. Inutili i velleitari inserti recitati

Così il cinema fa il gioco dell’opera

"Il barbiere di Siviglia" all'Opera di Roma, deserta per le restrizioni anti-virus, con una illuminante regia di Mario Martone: il taglio cinematografico non impedisce un profondo discorso sul teatro. Daniele Gatti dirige con notevole sottigliezza nella dinamiche, nei tempi, nel fraseggio. Compagnia di canto di alto livello: in particolare evidenza la Rosina di Vasilisa Berzhanskaya e il Bartolo di Alessandro Corbelli

Monaco, un “Falstaff” in chiave pop

Il capolavoro ultimo di Verdi in streaming dal vivo dalla Bayerische Staatsoper. La regia di Mateja Koležnic ambienta la vicenda in un albergo-casinò americano degli anni Sessanta. Nel finale, fa irruzione la tecnologia: lo spettacolo resta "sospeso" e su uno schermo viene proposta l'esecuzione registrata in prova, senza costumi e scene. Al debutto nel titolo, prova maiuscola per energia e sottigliezza espressiva del direttore Michele Mariotti. Nel cast, particolarmente efficaci le voci femminili

La grande sfida fra piano e orchestra

I cinque Concerti di Beethoven: dalla concorrenza nell'affollato "mercato" del virtuosismo, resa impossibile dalla sempre più accentuata sordità, alla formidabile tensione espressiva degli ultimi capolavori. Un percorso fra le radici mozartiane del genere e il raggiungimento di un'originalità che per tutto l'Ottocento sarebbe stata tormentoso punto di riferimento per generazioni di compositori

“Otello”, come non si dà l’opera in Tv

L'opera di Verdi trasmessa da Rai 5 in una versione pre-registrata nel teatro del Maggio Musicale Fiorentino che non ha fatto emergere quasi nulla della regia di Valerio Binasco. Dal podio Zubin Mehta ha fatto apprezzare con sovrana maestria stilistica momenti di grande sottigliezza espressiva. Nel cast, voci maschili in evidenza: bene il tenore Fabio Sartori al debutto nel ruolo del titolo e Luca Salsi come Jago. Meno intrigante la Desdemona di Marina Rebeka