Archivio mensile: aprile 2018

Lo sguardo di Vick esalta Donizetti

A undici anni dal debutto, la "Anna Bolena" firmata dal regista britannico, con scene e costumi di Paul Brown, si conferma spettacolo geniale per eleganza, pertinenza drammaturgica e profondità di coesione con il capolavoro del compositore bergamasco. Compagnia di canto di alto livello al Filarmonico di Verona: in particolare evidenza Irina Lungu nel ruolo del titolo, Annalisa Stroppa (Giovanna Seymour) e Antonino Siragusa (Lord Percy). Stilisticamente accorta la direzione di Jordi Benàcer

Yamashita, ai confini della chitarra

Il virtuoso giapponese, per la prima volta a Vicenza e al teatro Olimpico, protagonista di un affascinante recital diviso fra brani originali (Mompou, Takemitsu) e trascrizioni da Bach (primo Solo per violoncello), Rimskij-Korsakov e Dvorák (il Largo dalla Sinfonia "Dal Nuovo Mondo"). Una concentrazione quasi di carattere zen che esalta i valori del suono nelle sue più sofisticate mutazioni

Olimpico “pop”? Solo con più qualità

La nuova modalità di visita nel teatro palladiano pensata e (in parte) interpretata da Alessandro Baricco parte da un'idea interessante della divulgazione. Peccato che sul più bello mostri un livello qualitativo tutt'altro che esaltante: qualcosa che appare poco congruo anche rispetto all'importanza delle risorse finanziarie pubbliche e in larga parte private messe in campo. Cruciale la riqualificazione del giardino

Il mistero dell’ultimo Schubert

Il baritono Matthias Goerne ha proposto al teatro Comunale di Vicenza, per la Società del Quartetto, una febbrile ed emozionante interpretazione di "Schwanengesang", il ciclo di Lieder composto dall'autore viennese tre mesi prima della morte, nell'estate del 1828. Specialmente i sei lavori su poesie di Heinrich Heine sono capolavori di introspezione psicologica. Al pianoforte Alexander Schmalcz

Vivaldi, l’apotesi del teatro barocco

"Orlando furioso" ha avuto al Malibran la sua prima veneziana in tempi moderni, 40 anni dopo la riesumazione avvenuta al Filarmonico di Verona. Lo spettacolo di Fabio Ceresa è caratterizzato da un'opulenza d'immagini quasi caricaturale, che tuttavia rende bene le caratteristiche di un'opera straripante di fantasia narrativa e di seduzioni musicali. Incisiva ed efficace la direzione di Diego Fasolis, compagnia di canto con specialisti di vaglia e i due contraltisti in particolare evidenza

Le oscure inquietudini di Prokof’ev

Finale di stagione con l'autore russo e il violoncellista Enrico Bronzi sul podio per l'orchestra del Teatro Olimpico. La colorata ironia della suite dalla colonna sonora del film "Il luogotenente Kijé", il virtuosismo del Concertino postumo, che fu completato da Rostropovich, il tenebroso simbolismo della terza Sinfonia esaltano l'ottima disposizione della formazione strumentale vicentina

Martone, “Nozze” in stile decorativo

Al Filarmonico di Verona il capolavoro di Mozart con la firma del regista napoletano. Lo spettacolo, nato nel 2006, punta ad allargare lo spazio della rappresentazione, portando spesso i cantanti oltre la scena, ma finisce per risultare dispersivo e generico. Interessante la direzione, sottilmente analitica, del debuttante Sesto Quatrini. Nella compagnia di canto, in evidenza la Contessa di Francesca Sassu e la Susanna di Ekaterina Bakanova. Positivo anche l'Almaviva di Christian Senn